Inaccessibili ai disabili le sedi di carabinieri, pompieri e finanza

maggio 25, 2007 in Rassegna stampa

Il Piccolo, 25 maggio 2007. Di Elena Orsi

A Monfalcone non sono accessibili per i disabili le sedi dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri e della Guardia di finanza. Ma anche il patronato Inas-Cisl e la farmacia alla Salute. Ed è solo parzialmente accessibile il palazzetto dello sport. Il dato esce dal monitoraggio «Guida alla progettazione accessibile e funzionale» che è stata presentata venerdì scorso, al Marina Lepanto, da parte dei suoi promotori. In particolare, Sebastiano Marchesan per l’associazione Tetra-Paraplegici Fvg, Ivano Spanò per l’associazione Eba (Eliminazione barriere architettoniche) e Christina Sponza per l’associazione Tecnosophia, curatrice degli aspetti informatici.

«L’idea di realizzare la guida – hanno spiegato gli organizzatori – è nata dall’osservazione di come, pur nel rispetto formale delle regole sulle barriere architettoniche, siano spesso disattese norme elementari non scritte ma di buon senso, sull’accessibilità. La normativa, infatti, troppo spesso viene applicata più per obbligo che per conoscenza dei problemi». La guida, derivata da un monitoraggio effettuato sul campo dalle stesse associazioni, è pubblicata su un sito internet apposito, il sito Monfalcone accessibile (visibile su www.comuniaccessibili.it). Comunque sono molti altri gli aspetti presi in considerazione dalla ricerca. Come i bagni pubblici accessibili in città, i trasporti per i disabili, indirizzi utili, e così via. E il Comune ha dichiarato di non avere intenzione di lasciar cadere questa ricerca nel nulla. Anzi: le darà il giusto risalto. «Abbiamo intenzione prima di tutto di inserire nel nostro sito internet il monitoraggio dei locali pubblici – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Cristiana Morsolin – e poi vedremo di dare anche un seguito «pratico» a queste segnalazioni». Il Comune ha infatti messo in piedi già diversi anni fa un protocollo tra amministratori locali e associazioni di diversamente abili proprio per risolvere questioni di questo tipo. Nel protocollo sono coinvolti gli assessori all’Urbanistica Massimo Schiavo, alle Politiche sociali Morsolin e ai Progetti di Quartiere Andrea Montagnani. «Periodicamente quindi ci sono degli incontri tra i vari rappresentanti per fare il punto sulla situazione – spiega ancora l’assessore Morsolin –. Esistono infatti delle norme nazionali da rispettare, ma anche situazioni di vita vissuta».